Cos’è la voga alla veneta

Negli anni precedenti il boom della Vogalonga, prima del 1975 per intenderci, la voga alla veneta sembrava ai più un’eredità del passato, destinata ad una lenta ma inesorabile scomparsa. Il suo momento agonistico pareva ridursi alla festosa parentesi della Regata Storica. La fatica dei campioni del remo, per l’occhio inesperto e poco esercitato del gran pubblico, prendeva i toni del folclore, assumeva l’aspetto più della rappresentazione storico-oleografica, che non quello del fenomeno sportivo.

Ora, dopo il 1975, questo errore di prospettiva non è più possibile. La voga alla veneta è il vero fenomeno di massa di questi ultimi tempi, esploso inaspettato ed irrefrenabile, e appare per quello che è, e che in fondo, almeno in parte, è sempre stato: sport nell’accezione più piena e completa del termine, ed anzi lo sport principe, per diffusione e seguito, nell’ambito lagunare.

Viene praticata a tutti i livelli, dal diporto all’agonismo, ed a tutte le età, perche pochi altri sports consentono di graduare lo sforzo e la fatica in relazione alle proprie capacità, così finemente come la voga alla veneta. E’ sport correttivo, ove occorra, perché è completo ed equilibrato. E’ sport rilassante perché lo si fa in uno degli ambienti più suggestivi ove sia dato seguire una qualche disciplina.

Da questa constatazione deriva una duplice necessità: quella di dare una base tecnica corretta a chi la pratica, agonistica o diportista che sia, offrendogli contemporaneamente la conoscenza di quelle norme minime di igiene e di tutela sanitaria, necessarie a chi si dedica ad una qualsiasi disciplina sportiva; aspetto quest’ultimo che il crescere rigoglioso e spontaneo di tante società, senza una vera e propria tradizione sportiva alle spalle, aveva un po’ trascurato.

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 Maurizio Cecconi

Assessore Turismo e Sport del Comune di Venezia (1980-1985)

 

Lucio Strumendo

Presidente U.L.S.S. 16 veneziana (1981-1983)